lunedì 11 novembre 2013

MENA: RIDIVENTO MAMMA, 13 ANNI DOPO




Mi chiamo Mena e sono cugina di primo grado di Fulvio. Ma più che cugini e come se fossimo fratelli, essendo cresciuti insieme: abbiamo condiviso gli anni dell'infanzia nella stessa casa , dove c'era tanto amore e soprattutto tanta accoglienza da parte di quella piccola grande donna che era la mitica nonna Assunta! Il mitico cuginone mi scrive in privato,chiedendomi se mi sentivo di raccontare nel suo blog i motivi che mi hanno spinta a procreare di nuovo dopo 13 anni dalla prima figlia. Sono stata subito felice di accontentare la sua richiesta.



La mia storia però inizia parecchio tempo fa, quando decisi di fare la prima figlia. All'epoca avevo appena 22 anni,non sapevo niente di fertilità, sterilità e problemi ad essi connessi quindi fare un figlio in giovane età mi entusiasmava. Pensavo che a 40 anni avrei avuto dei figli già adolescenti e quindi potevo godermeli di più e nello stesso tempo pensavo: “sarò di nuovo più libera!”. Ma dovetti fare i conti con questo figlio che non arrivava,con la mentalità "da provinciale" di alcune persone del mio paese (pronti a sparlare) ,con dottori spietati e aggrappati solo al dio denaro e soprattutto a fare i conti con me stessa: mi sentivo inutile, frustrata e impotente perchè non potevo essere MADRE.



Ho ringraziato spesso Dio di esser nata in questo secolo,dove anche chi ha problemi può diventare madre,può avere una possibilità concreta,ma tutto ciò si ottiene solo lottando e soffrendo, anche fisicamente. Si, fisicamente soprattutto, perchè l'esame delle tube e dell’utero sono esami invasivi dove si prova un dolore indescrivibile. Il pensiero che la meta era vicina e che ce la potevo fare, erano le uniche motivazioni che mi spingevano ad andare avanti fino alla fine senza arrendermi. E fu cosi che infine vinsi la mia battaglia: nell'agosto del 2000 nacque Emanuela. Una gioia immensa! La felicità era cosi grande che dimenticai immediatamente i duri mesi passati di difficoltà a sacrifici. 




Nel corso degli anni, non so perché, ma il desiderio di un altro figlio si riaffaccia dentro di me sempre più forte come la prima volta. Il pensiero di riaffrontare tutte le battaglie vinte per Emanuela, per un attimo mi avevano scoraggiata, ma alla fine decisi di riprovare. Anche questa volta ci credevo fortemente: ERO DI NUOVO PRONTA A TUTTO! Nel dicembre dell'anno scorso ero di nuovo incinta: quasi 13 anni dopo dalla prima figlia. Questa volta era tutto diverso: poca ansia e al massimo della tranquillità. Purtroppo alle belle notizie (mi dissero che sarebbe stata un’altra bambina) arrivarono anche quelle brutte. Ritornarono le ansie e paure vissute durante la prima gravidanza. Il medico mi disse che la bambina cresceva più lentamente del previsto ma che era tutto sotto controllo e che dovevo stare tranquilla. Fui tranquilla…fino al 17 luglio quando dopo l’ultima visita ginecologica, scoprimmo che la bambina era indietro di 2 settimane. In pratica era ferma, non aggiungeva peso e questo significava che la mia placenta non la nutriva più. Il dottore mi tranquillizzò di nuovo,dandomi come termine la data del 31 luglio per un parto cesareo qualora la situazione non si fosse evoluta in meglio. Tornai a casa abbastanza scossa, ma una vocina dentro mi diceva ,di non stare tranquilla. Nessuno mi capiva, tutti mi dicevano che era solo colpa della mia ansia ,al fatto che sono pessimista di natura e che vedevo sempre il bicchiere mezzo vuoto. 





Il mattino del 22 luglio mi siedo al pc. Ero su facebook a chattare in un gruppo a cui sono iscritta assieme ad altre  donne meravigliose con le quali abbiamo condiviso problemi sia di sterilità che di gravidanza Esposi il mio pensiero sui miei problemi e tutte mi dissero di andare da un altro medico per ottenere un parere in più sulla questione. Di scatto cercai su internet e dopo pochi minuti contattai il migliore centro ecografico di Napoli. Sentendomi quasi disperata al telefono, mi diedero immediatamente un appuntamento dopo 2 giorni. Ero contenta: volevo togliermi quel peso per vivere l'ultimo mese di gravidanza in santa pace. Ma non fu cosi. il dottore durante l’ecografia era silenziosissimo: prendeva misure, controllava il battito del cuore senza fiatare. Mi fece alzare dal lettino e mi disse con una freddezza unica che dovevo andare in un centro di terapia intensiva neonatale, di ricoverarmi urgentemente perchè era un peccato far morire un feto in pancia. Ero soltanto alla 34sima settimana. Rimasi impietrita: non piangevo e non parlavo più. Quel giorno con me c'erano mio marito Peppe e la mia carissima amica Annamaria. Nei loro occhi viddi paura e disperazione, io invece ero come in trans, pensavo “è solo un incubo, ora mi sveglio”


Alle ore 12 di quel giorno, ero all'ospedale di Nocera Inferiore(Napoli). Mi dissero che non c’erano posti liberi, Il primario di ginecologia mi fece (come si dice in gergo napoletano) "pezza per i piedi", cioè ero una sprovveduta, una trascurata e che non sapeva quantificare i danni cerebrali che poteva avere la mia bimba. Fu li che piani ininterrottamente per la prima volta. Ma mi feci forza ancora una volta: non dovevo dar peso alle sue parole. Il 26 luglio nacque la mia piccola Francesca Anna, un batuffolo di 1kg e 690gr. Non me la fecero vedere, la portarono di corsa in T.I.N. (terapia intensiva neonatale). Una mia amica che ha vissuto la mia stessa esperienza mi ha sempre detto “una mamma T.I.N. diventa cosi forte e coraggiosa , che non avrà paura più di nulla”, e aveva ragione. Non fu facile lasciare lì la mia bimba e tornare a casa senza di lei, sono stati i giorni peggiori della mia vita nonostante sapessi che era solo questione di tempo e che me la sarei riportata via con me a breve. Ogni giorno quando andavo in quel reparto e vedevo altri bimbi soffrire per altre patologie, mi sentivo fortunata. Francesca era una bambina forte: mise su peso in 20 giorni e fu cosi che il 10 agosto finalmente io e mio marito riuscimmo a portarla a casa…contenti di iniziare una nuova,emozionante e laboriosa avventura!!


Oggi, a tre mesi dal lieto evento, cosa posso dire? che è dura, soprattutto combattere con le coliche e poppate notturne (e tu caro cugino Fulvio sai quanto amo dormire) ma… 


RIFAREI TUTTO!!!! PERCHE’ ESSERE DI NUOVO MAMMA A 39 ANNI E’ COME RINASCERE UNA SECONDA VOLTA!





3 commenti:

  1. Risposte
    1. testimonianza bellissima ed emozionante! Ringrazio ancora MENA per aver reso tutto questo possibile

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  2. Conoscevo già la storia cara Mena, ma leggerla mi ha fatto scendere le lacrime. Sei stata grande <3

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