martedì 5 novembre 2013

BARBARA D'URSO E L'OMOFOBIA

Lei è sicuramente la conduttrice più discussa del piccolo schermo: o la ami o la odi.  Sto parlando naturalmente di Barbara D'Urso, colei che tra POMERIGGIO 5 e DOMENICA 5 è in diretta sei giorni su sette.  Il sottoscritto non la disprezza anche se boccia nettamente le sue famose faccine e i modi a volte troppo MIELOSI o FINTO-DRAMMATICI quando racconta al suo pubblico storie della triste cronaca italiana. Ma vorrei spezzare una lancia a sua favore, sia quando tratta temi di FEMMINICIDIO facendo apparire durante l'intervista alla povera malcapitata di turno il logo in sovraimpressione "CHI TI PICCHIA NON TI AMA". Oggi è apparso un nuovo logo all'interno del suo contenitore di POMERIGGIO 5 dal titolo "STOP OMOFOBIA" mentre intervistava Fabio, socio-proprietario del locale MONO, locale gay friendly, nel mirino della cronaca di questi giorni poichè preso di mira da un gruppo di giovani omofobi che hanno lanciato bottiglie di urina contro i clienti del noto bar milanese (per leggere l'articolo CLICCA QUI )

La prima cosa che ho pensato è stata: FINALMENTE LA TV ITALIANA DEDICA UN BRICIOLO DI TEMPO SUL TEMA DELL'OMOFOBIA! La Tv del pomeriggio poi, quella seguita dalle casalinghe e dai giovani studenti. Un tema trattato pochissimo eppure cosi attuale visto che le pagine di cronaca nera riportano sempre più spesso episodi di suicidi soprattutto di ragazzi giovani gay a causa di attacchi omofobi o di una omofobia italiana che nel 2013 rende ancora difficile la vita di migliaia di persone. Persone sole, che non hanno la "corazza" magari come altri per andare avanti, esternare se stessi nella loro vita sociale anche perchè viviamo in una nazione chiamata ITALIA dove non c'è un briciolo di legge sula comunità LGBT. La maggior parte degli italiani, politici in primis, hanno paura a far passare in Parlamento una sola legge che riguardi il mondo LGBT. In attese di BUONE NOVELLE sul tema, mi sento di dire per una volta     
           
W BARBARA D'URSO! 


2 commenti:

  1. Apprezzo il tentativo della Bislacca di trattare il tema, pur trovando il suo stile di presentazione stucchevole e semplicistico. Detto questo, caro Fulvio, sono d'accordo con te: un paese che non punisce atti del genere, impregnati di una cultura fascista e incivile, ha mani sporche di sangue. Lo stesso sangue sacrificato dalle molte, troppe persone che di omofobia sono morte.

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    1. sono d'accordo con te in tutto. In questo momento per me vale la regola: BASTA CHE NE SE PARLI! siamo tutti stanchi.

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